È lo smartphone la nuova frontiera della bioetica: in Giappone un microscopio tascabile per analizzare lo sperma

«Oggi, qui, insieme, faremo la storia». Era il 9 gennaio 2007 e Steve Jobs, fondatore e ex amministratore delegato di Apple, stava presentando al mondo il primo iPhone. Da allora sono passati dieci anni, e lo smartphone in tutte le sue versioni ha rivoluzionato la nostra esistenza: niente più tastiere fisiche, internet e fotocamere da portare sempre con sé e tante app che promettono di semplificarci la vita (e in parte lo hanno già fatto). Cosa c’entra tutto questo con la bioetica? Semplice: oggi gli smartphone vogliono rivoluzionare anche il mondo delle diagnosi mediche. La University of Illinois a Chicago ha sviluppato una lente applicabile alla telecamera dello smartphone che è spessa meno di un millimetro e rende le immagini 555 volte più grandi: tanto basta per rendere visibili (e analizzabili) le cellule dello sperma maschile.

Yoshitomo Kobori, ricercatore giapponese che ha collaborato per mesi allo sviluppo di questo piccolo telescopio da smartphone, sostiene che in Giappone sia molto elevato il numero di uomini che soffrono di problemi di eiaculazione ma non si curano perché troppo imbarazzati dall’idea di andare da un dottore e sottoporsi a un test di fertilità. sperm-01«Tutti hanno uno smartphone, oggi, e hanno buone telecamere» – dichiara a Jessica Hamzelou del New Scientist – «Così ho pensato che un microscopio da smartphone potesse essere un modo semplice per affrontare i problemi di fertilità maschile». Perché il filmato sia utile alla diagnosi è sufficiente raccogliere un campione di sperma su un foglio di plastica, aspettare cinque minuti dall’eiaculazione e quindi premerlo contro alla lente del telescopio per almeno tre secondi. A questo punto si può inviare il filmato al proprio medico per un consulto. Dalle registrazioni non è ancora possibile analizzare l’effettiva capacità dello sperma di fecondare un ovulo, ma si può valutare la quantità di spermatozoi e quanto velocemente si muovono. Testato su cinquanta campioni di sperma, il microscopio in questione ha prodotto risultati analoghi a quelli dei software attualmente in uso in clinica. Ma la ricerca di Kobori va oltre: è disponibile anche una app per una prima diagnosi. Per chi fosse interessato, il dispositivo è già acquistabile sul mercato giapponese.


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